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Fiorediluna

fiorediluna.jpgChi ricorda il tempo in cui si usciva per comprare i nostri dischi?
Allora, ragazzi miei, non c’erano i cd ma dischi e cassette. Ora tutto è cambiato. Il mercato discografico, con l’avvento di internet, è moribondo. Il pay-download non regge il confronto con il free-download e la musica si scarica. e-Mule ha stravolto i canoni dell’ascolto, oramai si punta su altro.
Da un po’ di tempo a questa parte le band emergenti o quelle più sconosciute si avvalgono di MySpace per diffondere le loro idee e la loro musica. Alcune di queste band sono improbabili ensemble pseudo-caserecce di dilettanti allo sbaraglio che hanno però il coraggio di proporsi, piuttosto che marcire in cantina. Altre sono delle realtà interessanti, promettenti e riconosciute. Mi vengono in mente i Betty Ford Center, sempre più vicini ad essere una nuova realtà della musica del malessere; le Viti di Titanio, con i loro esperimenti metallici; i Pennelli Di Vermeer, che riscoprono il progressive.
Ultimamente mi sono accorto di una cosa strana. Band che non hanno all’attivo nè una demo nè un disco, propongono valorosamente il loro prodotto musicale e spesso hanno ragione a farlo. Hanno ragione perché danno l’ennesimo schiaffo sul viso ai molti, troppi, talent-scouts delle case discografiche, troppo distratti dalla ricerca di un prodotto “easy”, che sia vendibile e fotografabile per le varie ragazzine in cerca di nuovi idoli. Persone che non notano chi punta sulla semplicità delle note, sulla bellezza dei passaggi e dei testi.
E’ il caso dei giovani Fiorediluna.
La band milanese nasce dalla voglia di suonare del chitarrista Daniele Terrazzi, non scoraggiato da una realtà che non investe sui giovani. Ma ci vuole molto di più per farsi notare; così, raggruppati gli strumentisti, ecco arrivare alla voce Daniela D’Angelo: nascono i quattro pezzi che mi hanno aperto il loro mondo.
Non si avvalgono di “a soli” al fulmicotone, non si avvalgono di effetti elettronici, non hanno un impianto da migliaia euro. Hanno voglia e passione. Chiamatelo poco! Fanno una musica che non sa di rock, una musica delicata, dagli accenti pop, che pone le fondamenta della loro struttura sugli accordi dolci e arpeggiati e sulla voce limpida della vocalist. Solo quattro pezzi nel loro MySpace. Quattro pezzi teneri come Porto d’Io che Daniela canta con una classe inaspettata, mentre le dita di Terrazzi accarezzano le corde della chitarra. Quattro pezzi sinceri come Il bacio, in cui la prima cosa che salta all’orecchio è il testo forte e le distorsioni incisive. Guidami è semplicemente sublime. Racchiude l’atmosfera delle sere passate in camera con una vecchia chitarra acustica a cercare l’accordo, quel certo “non so che” atto a far nascere una bella canzone.
Forse solo Sanguebrividi risulta un po’ altalenante, anche se Daniela la caratterizza con delle modulazioni vocali e una sicurezza degna di una professionista.
In breve… quattro canzoni dolci, poppeggianti e delicate, nate per chitarra e voce e che avrebbero bisogno di qualcuno che dia loro lo stato d’essere e la possibilità di mettersi in gioco. Nessuno può negare che hanno comunque una struttura relativamente ingenua, ma sono assolutamente quattro pezzi genuini, quattro pezzi che non si avvalgono di nessun aiuto esterno.
Una prova che, disseminate nella rete, insieme a tanti sassi, spesso vengono su piccole perle che nessuno nota. I Fiorediluna denotano coraggio. Il coraggio di chi non si ferma.

Credits

Label: Autoprodotto – 2007

Line-up: Daniele Terrazzi (chitarra) – Daniela D’Angelo (voce) – Andrea Bergo (batteria) – Giuseppe Azzariti (basso) (batteria)

Tracklist:

  1. Il bacio
  2. Porto d’Io
  3. Guidami
  4. Sanguebrividi

Links:Sito Ufficiale,MySpace

Il bacio – Preview


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2 commenti

  1. Grande recensione Fratello gentile! Degna di grande esploratore della rete! Hai focalizzato al 100% il senso di free download review.

  2. Vien voglia di mettersi in ascolto, subito!
    E’ vero, non è più strettamente necessario uscire di casa per avere della buona musica da “sentire”…basta aprirsi ad essa, scardinare i limiti, non restar ciechi o sordi davanti al buono e lasciar fluire.

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